Investimenti, Ipo: dopo lo stop Covid Piazza Affari alza il tiro e punta sulla leva Aim

Investimenti, Ipo: dopo lo stop Covid Piazza Affari alza il tiro e punta sulla leva Aim
di Roberta Amoruso
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Marzo 2021, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 15:20

Potrebbero essere gli effetti post-pandemia a rivitalizzare il mercato delle offerte di nuova quotazione (Initial pubblic offering) in Europa, tra società tech e biotech, ma anche imprese che hanno spostato il loro baricentro verso l’online. E chissà che l’aria nuova, tra caccia alla sostenibilità e spinta alla digitalizzazione, non rianimi anche il mercato di Piazza Affari. Perché il segmento Aim di Borsa Italiana, dedicato a start-up e scale-up, più tagliato per Pmi e procedure più snelle (un formidabile trampolino secondo EY) può essere una leva preziosa che si adatterebbe bene alla platea potenziale di ben 2.250 imprese. E l’estensione del credito d’imposta sui costi di quotazione per il 2021 potrebbe dare un ulteriore aiuto. Qualche segnale positivo in Europa si è già visto nei primi mesi del 2021, dopo un 2020 decisamente magro per le quotazioni in Borsa, proprio nell’anno in cui a livello globale la raccolta sulle nuove quotazioni è stata la più alta del decennio (331 miliardi di dollari con un incremento del 42%). Il record va agli Stati Uniti (480 quotazioni), dove matricole tech e biotech registrano rialzi fino al 500%.

Una rotta seguita discretamente anche dalla Cina (365 quotazioni con un balzo medio dell’81%), senza contare la mega Ipo di Ant bloccata per questioni regolatorie. Modesto invece il Vecchio Continente, con soli 135 debutti. E in Italia? Nel 2020 si sono quotate 23 società.

E solo una (Gvs, che ha quasi raddoppiato le quotazioni rispetto al prezzo di Ipo) è approdata sul Mta. Tutte le altre sono finite sull’Aim Italia: l’auspicio è che l’operazione Borsa Italiana-Euronext possa portare stimoli nuovi in questo senso. E tuttavia, nonostante i numeri modesti gli analisti sono ottimisti: l’accelerazione di fine 2020 dovrebbe continuare quest’anno spingendo le aziende che si sono reinventate, quelle risultate più resilienti alla pandemia, che potrebbero trovare un’occasione in più di crescita approfittando dei nuovi capitali. Finora sono quattro i debutti 2021 (Casasold, Almawave, Philogen (Mta) a Vantea Smart), ma per i prossimi mesi si attende una nuova carica. Potrebbe arrivare Lima Corporate, uno dei principali operatori al mondo nella progettazione e produzione e di protesi ortopediche, o l’hi-tech di Seco (su Mta-Star). Dovrebbero avviare il cantiere anche Intercos, numero uno dei produttori di make-up in Italia, e Linkem, provider per i servizi tlc di banda larga fixed wireless access (al listino principale). In prima linea per Mta ci sono poi Italian Sea Group, Italian design brand, Assist digital, la holding della ceramica Italcer e Tesi Aeronautica (tecnologie e servizi innovativi per l’aeronautica). All’Aim potrebbero aspirare Acquazzurra, M Symbol Group, Lifegate, Profumeria Web, SoluzioneTasse, Winedelivery e Forever Bambù. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA