Arca, sei fondi con criteri Esg per garantire più rendimento

S i accompagna sempre più con l’acronimo Esg la frontiera del mercato degli investimenti finanziari. La sensibilità sociale e individuale sui temi della sostenibilità (ambientale, sociale e di governance) orienta sempre più le scelte degli investitori e non può che essere colta da chi offre strumenti finanziari.

PIÙ ALBERI MENO CO2

«I nostri prodotti Esg si caratterizzano per l’elevata attenzione ai temi della sostenibilità e della sostenibilità ambientale in particolare. Oxygen Plus, ad esempio, è un fondo bilanciato che si pone come obiettivo quello di contribuire a ridurre le emissioni di CO2. Questo obiettivo è perseguito da un lato tramite un’attenta selezione dei titoli azionari e obbligazionari, che privilegia società e governi sensibili al tema delle emissioni di gas serra, e dall’altro con un’azione concreta di riforestazione sul territorio italiano, realizzata in collaborazione con AzzeroCO2 e patrocinata da Lega Ambiente. Si tratta della piantumazione di 3000 alberi all’anno». Riccardo Ceretti, responsabile della direzione Innovaction Lab di Arca Fondi, sintetizza così l’approccio di Arca Fondi al tema degli investimenti sostenibili. Arca Fondi al momento offre sei diversi fondi Esg, per coprire le diverse caratteristiche di investimento, anche in senso geografico: Opportunità, Green, Azioni Far East, Azioni America, Azioni Europa e il già citato Oxygen Plus. Ma come si selezionano i prodotti Esg? «Nella selezione dei prodotti Esg, alle tradizionali considerazioni relative al profilo di rischio e rendimento, si affiancano valutazione in merito agli obiettivi di sostenibilità perseguiti», sostiene Ceretti: per esempio diventa significativo il tasso di riduzione delle emissioni di CO2, o la proposta di tutela del patrimonio ambientale, per fare due esempi che possano qualificare interventi imprenditoriali con sensibilità ambientale, che possano attrarre investimenti finanziari qualificati. Non di poco conto è il problema del confronto internazionale, sia per i problemi di definizione, sia per le questioni dei necessari confronti. Il legislatore europeo, nel Piano di Azione sulla Finanza Sostenibile del 2018, si è impegnato a creare un linguaggio comune per la finanza (“tassonomia”) per definire ciò che è sostenibile e identificare gli ambiti in cui gli investimenti sostenibili possono incidere maggiormente. Allo stesso modo in sede europea ci si è impegnati a creare marchi europei per i prodotti finanziari verdi, permettendo di individuare agevolmente gli investimenti che rispettano i criteri ambientali o di basse emissioni di carbonio.

IN CERCA DI STANDARD 

Ceretti a questo proposito conclude: «Nel corso del biennio 2020-2021, con la pubblicazione della tassonomia relativa agli investimenti green e dei modelli di reporting per gli operatori di mercato, il legislatore ha gettato le basi per la realizzazione di uno standard di confronto dei criteri di sostenibilità caratterizzanti i prodotti finanziari».

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