Rivoluzione Poste, l’ad Matteo Del Fante: «Consegneremo food e venderemo energia». Ecco il piano

Dai pagamenti digitali alla piattaforma per la campagna vaccinale, dallo sviluppo nel settore dei pacchi, con la consegna molto presto anche di cibo e prodotti freschi a domicilio, alla tradizionale gestione dei risparmi, fino alle polizze Rc auto e, in prospettiva, all’energia. La metamorfosi delle Poste continua in un crescendo di competenze e professionalità che fanno dell’azienda guidata da Matteo Del Fante una vera eccellenza. Del Fante è il manager che dal 2017, cioè dal suo insediamento, ha portato l’utile da 689 milioni a 1,2 miliardi, raddoppiando il valore del titolo in Borsa.

Le Poste Italiane sono diventate un’azienda che non ti aspetti, apprezzata sui mercati e sempre più centrale nel Sistema Paese, protagonista nel piano contro il Covid 19 e che, solo pochi giorni fa, ha inaugurato il più grande hub e-commerce d’Italia. Quale è la ricetta vincente di questa metamorfosi?

«Ci siamo focalizzati sugli asset competitivi dell’azienda. Li abbiamo sviluppati e, partendo dal nome, Poste per gli italiani vuol dire fiducia, abbiano risposto alle esigenze dei nostri clienti, di chi interagisce con noi ogni giorno attraverso i 13 mila uffici postali, i nuovi servizi web, la logistica. Abbiamo migliorato grazie all’innovazione continua, al confronto con il mercato, cercando di capire e anticipare le tendenze, fornendo risposte concrete e rapide. E questo grazie ad un team che lavora unito, al servizio del Paese. Il nuovo hub ne è una prova concreta, così come il successo della nostra piattaforma vaccinale adottata da 7 Regioni».

Proprio a proposito del nuovo super hub, è evidente che risponde alle nuove abitudini di acquisto degli italiani che, ricorrendo sempre più all’e-commerce, stanno cambiando davvero pelle. Come trasformerete la vostra infrastruttura logistica? E quali sono le prospettive di crescita?

«La chiave di volta – e mi riferisco a tutta la nostra operatività, non solo alla logistica – è la trasformazione digitale in tutte le sue articolazioni. Negli uffici postali, nel tracciamento della corrispondenza e dei pacchi, nei pagamenti. Ed è il frutto di un grande investimento in tecnologia. Investimenti, siamo a quota 3,1 miliardi nell’arco del nuovo piano industriale, che ci consentono di essere particolarmente performanti. Per questo siamo stati scelti da Amazon, da Zalando, da altri grandi gruppi con cui abbiano siglato importanti contratti. Nel 2020 abbiamo raggiunto il record di 210 milioni di pacchi consegnati con una crescita complessiva sul 2019 del 42%. Nel primo trimestre 2021 il settore B2C è cresciuto dell’88%».

Può anticipare i prossimi passi?

«La nuova frontiera è fare anche magazzino. Non solo consegnare un pacco da questa a quella zona, ma farlo anche con prodotti particolari. Penso alla consegna di cibo, di prodotti da recapitare ad una certa temperatura, a flotte attrezzate per farlo».

Consegnerete cibo, vino, frutta e verdura?

«Perché no? Gli acquisti da casa di food sono in crescita e lo scontrino medio è quasi il doppio di quello del mercato tradizionale. È una fascia alta retail che ci interessa e stiamo già facendo dei test con alcune grandi catene di distribuzione sul territorio. Crediamo sia un passo necessario, nella linea di innovazione che ci caratterizza».

Del resto Poste è presente in molteplici attività di business, penso all’Rca, alla recente novità della fibra e da ultimo al vostro crescente ruolo nella cessione dei crediti d’imposta e al prossimo debutto nell’energia.

«Le polizze auto completano la gamma dei prodotti finanziari che offriamo. E anche nei crediti d’imposta diamo un servizio in più; così con la fibra, dove possiamo contare circa 5 milioni di utenti in roaming. L’energia invece è uno spazio nuovo. Che vogliamo sfruttare approfittando della liberalizzazione in arrivo per vendere anche noi gas e luce. Si partirà nel 2022, ci stiamo già preparando».

Avendo raggiunto quota 29 milioni siete i primi per numero di carte emesse e avete superato 50 miliardi di transazioni nel 2020, qual futuro per i pagamenti digitali?

«Le persone vogliono sempre di più soluzioni semplici e pagamenti in tempo reale. E Poste spinge forte su questo fronte perché vuole andare veloce».

Attraverso quali strumenti?

«L’ultima frontiera è il codice Qr, che consente inquadrando semplicemente un codice con il telefonino, di effettuare il pagamento. Un sms completa l’operazione in pochi istanti. Tutto ciò si aggiunge ovviamente alle altre tecnologie che consentono di pagare avvicinando il telefonino o la carta».

Quali risultati ottenete su questo fronte?

«Le operazioni devono costare poco e noi siano molto competitivi, accelerando così la transizione digitale. La prospettiva di utilizzare sempre meno i contanti si avvicina ogni giorno di più ma a patto che negozianti e cittadini abbiano dei vantaggi concreti».

Avete in mente qualche acquisizione?

«Tramite la tedesca Sennder stiamo puntando sulla uber dei camion. Abbiamo circa 2 mila mezzi che consegnano pacchi e ottimizzano la logistica sfruttando la nostra tecnologia. Abbattiamo i costi e stiamo aumentando i volumi del 30%. Con i nostri algoritmi i camion sono sempre a pieno carico, i prodotti tracciati, i tempi ridotti. Siamo diventati azionisti di Sennder e puntiamo ad essere in Europa, tra qualche tempo, una sorta di piattaforma uber delle merci».

Anche in Cina avete nuovi progetti?

«Vogliamo consolidare la presenza e le interazioni con Alibaba e gli altri partner asiatici. Anche qui i volumi sono in crescita».

E in Italia?

«Vogliamo valorizzare la piattaforma vaccinale che abbiamo messo a disposizione gratuitamente delle Regioni. E questo per quanto riguarda i richiami, ma anche i vaccini antinfluenzali, le informazioni ai cittadini. Un grande date base a disposizione del Paese, del servizio sanitario».

Un sogno nel cassetto?

«Se funzionano le Poste, diamo un segnale di fiducia a tutto il Paese, dobbiamo essere sempre più efficienti, rapidi, concreti nel facilitare la vita dei cittadini. Credo poi che il Pnrr ci farà fare davvero un salto di qualità. Ci ritroviamo come Poste nelle principali mission: innovazione, digitalizzazione della Pa, sviluppo. Noi faremo la nostra parte».

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